Giro panoramico in pullman con visione generale della città che consente di vedere Castelvecchio e Arco dei Gavi, San Zeno. La visita prosegue poi, con un circuito a piedi nel Centro Storico, con sosta nei punti più caratteristici e di maggiore importanza storico-artistica, come la Casa di Giulietta, Piazza dei Signori, delle Erbe, Arche Scaligere, Chiesa di Sant’Anastasia. Visita dell’Arena, quarto anfiteatro romano per grandezza al mondo.
Fatto erigere attorno alla metà del XIV secolo da Cangrande II della Scala, dopo l'anfiteatro Arena è il più grandioso ed imponente monumento della città. Originariamente fu denominato Castello di San Martino in Aquaro, successivamente assunse il nome di Castello Vecchio a seguito della costruzione di un secondo imponente. E' un castello molto vasto, che colpisce per il suo aspetto imponente e per la sua forma decisamente militare, accentuata dalle merlature che si susseguono lungo le mura e dalle sette torri angolari coperte. Il complesso è costituito da due parti, divise dalle imponenti mura duecentesche. Alla sinistra è presente la Reggia degli Scaligeri, protetta da uno stretto cortile a doppio ordine di mura. Al centro svetta l'alta torre principale (Torre del Mastio) da cui si slancia sul fiume il ponte Scaligero, a tre arcate, fortificato e merlato, che integra il sistema difensivo del castello. Sul lato destro della struttura è presente un grande cortile di pianta rettangolare, originariamente destinato a piazza d'armi; al centro è situata una curiosa fontanella a forma di cane, simbolo scaligero di fedeltà. Durante i primi decenni del novecento fu sottoposto ad un primo grande restauro e trasformato in museo. Nel gennaio del 1944 ospitò il processo di Verona con il quale vennero condannati a morte Galeazzo Ciano e i gerarchi fascisti che avevano fatto deporre Benito Mussolini, e sul finire della guerra venne danneggiato dai bombardamenti degli angloamericani. Dal 1958 al 1964 la fortezza di Castelvecchio è stata oggetto di un nuovo restauro. Il risultato è un "capolavoro della museografia italiana, con soluzioni validissime e imitate a oltre trent'anni di distanza". Oggi il castello ospita la sede del Museo civico di Verona che è una delle maggiori raccolte d'arte italiane e una galleria di sculture.
Costruito dai romani agli inizi del primo secolo dopo Cristo, l’Arco dei Gavi è un raro esempio di arco celebrativo dedicato ad una famiglia di privati cittadini. Un elegante arco quadrifronte a pianta rettangolare allungata, realizzato impiegando pesanti blocchi di pietra bianca. Ha una struttura con due fronti principali e due secondari. Sui fronti principali vi sono quattro colonne corinzie; le due mediane inquadrano l'apertura mentre quelle angolari delimitano i fianchi del monumento. Sebbene la sua forma ricordi quella degli archi di trionfo, esso è in realtà un arco celebrativo che fu realizzato per onorare alcuni componenti della famiglia Gavia. Perduta nel corso dei secoli la sua funzione celebrativa, in epoca medievale l'Arco dei Gavi divenne una delle principali porte di accesso a Verona. In origine l'Arco dei Gavi aveva una posizione che era diversa da quella attuale. Esso infatti era posto di fronte alla torre dell’orologio di Castelvecchio. Venne smontato nell'agosto del 1805 dalle truppe di occupazione napoleoniche, che ritenevano potesse ostacolasse il transito dei carri militari nel loro ingresso in città. Fu ricomposto nel 1932 nell’attuale ubicazione. Il realizzatore, il cui nome è presente sul pilastro sinistro del prospetto rivolto verso il fiume Adige, è Lucio Vitruvio Cerdone.
Principale capolavoro del romanico in Italia, la basilica di San Zeno è uno degli edifici più importanti della città. E' dedicata all'ottavo vescovo di Verona, un santo di origine africana a cui si attribuiscono numerosi miracoli. Attraverso numerosi interventi e rifacimenti è arrivata ad assumere le attuali forme verso la fine del primo millennio: una chiesa a tre navate e tre absidi, larga come l'attuale, ma più corta e provvista di cripta. Allungata e ingrandita dopo il devastante terremoto che nel 1117 colpì Verona e tutto il nord Italia, venne completata nel 1398. La facciata è caratterizzata dal grande rosone, fu una delle prime finestre romaniche. Sotto il rosone troviamo il protiro, semplice ed elegante struttura architettonica sostenuta da colonne che poggiano su leoni, con decorazioni scultoree che rappresentano figure di mesi, profeti e piante. Il Portale è un prezioso manufatto rivestito con 48 formelle in bronzo, dove vi sono raffigurate scene tratte dalla vita di Cristo e dall'Antico Testamento. Ai lati del portale meritano attenzione anche i bassorilievi del XII secolo. A destra della basilica si innalza un campanile di 72 metri. L'interno della chiesa, con pianta a croce latina a tre navate, presenta una peculiare suddivisione su tre livelli: La cripta è in basso, sovrastata prima dalla chiesa plebana e poi dal presbitero a cui si accede mediante due maestose scalinate in marmo. Le opere di maggiore valore sono ospitate nell'abside maggiore: lo splendido Trittico del Mantegna raffigurante la Madonna in trono, e la grande statua in marmo dei San Zeno, raffigura il santo che sorride mentre regge il bastone pastorale da cui pende un pesce. Dalla gradinata centrale si accede alla cripta, dove è conservato il corpo del Santo.
Al numero 23 di via Cappello, a poche decine di metri dalla piazza delle Erbe, sorge la casa in cui, secondo la tradizione, abitò Giulietta Capuleti. Arrivati al cortile interno è presente la splendida statua in bronzo di Giulietta ed una lapide su cui sono riportati alcuni versi della tragedia di Shakespeare. La casa è un edificio medioevale, la cui facciata in mattoni è ingentilita da eleganti finestre trilobate. Nella parte frontale spicca il famoso balcone su cui secondo la tradizione Giulietta si affacciava per parlare con il suo Romeo.
Piazza delle Erbe è un angolo incantato di Verona. Un angolo in cui palazzi, torri, statue ed elementi architettonici di varie epoche si sono sovrapposti creando un collage stratificato armonioso, unico e irripetibile. Nelle guide internazionali è spesso presentata come una delle piazze più belle d'Italia.
La differenza tra piazza Erbe e piazza dei Signori, pur situate una accanto all'altra, appare immediata e notevole: quanto piazza Erbe è articolata, popolare e tipicamente "italiana" tanto piazza dei Signori è armoniosa, aristocratica e raccolta. Nel medioevo ospitava la corte della Signoria degli Scaligeri.
Un sepolcro monumentale, maestoso e scenografico, che da oltre settecento anni accoglie le spoglie mortali degli antichi Signori di Verona. Qui riposano i Principi della famiglia Della Scala, con le loro elaborate sculture equestri che si levano verso il cielo come in un interminabile torneo pietrificato.
Posta in una piccola piazza, la medioevale Basilica di Santa Anastasia è la più grande chiesa di Verona. E' anche il più rilevante monumento gotico della città, in cui sono conservate opere d'arte di impagabile valore. I lavori per la costruzione della basilica di Santa Anastasia iniziarono alla fine del duecento e proseguirono sino alla consacrazione avvenuta nel 1471. La facciata in cotto è formata da un portale ornato con pitture e sculture. Sono visibili affreschi del quattrocento che raffigurano la Santissima Trinità; l'architrave piano è decorato con semplici sculture della vita di Cristo. L'interno della basilica è solenne e maestoso, a forma di croce latina e suddiviso in tre navate congiunte con volte a crociera; le navate separate da dodici colonne in marmo bianco e rosso veronese con capitelli gotici a motivi floreali. Le navate laterali della chiesa presentano una sequenza ininterrotta di grandi altari, ornati con eleganti pale, affreschi e sculture che vanno dal XIV al XVIII secolo. Fra le numerose meraviglie segnaliamo l'altare Fregoso, l'altare di san Tommaso d'Aquino, la Cappella Cavalli, la cappella Pellegrini e infine, nel presbiterio, il monumento Seregno. Nella chiesa è conservato il famoso e spettacolare affresco San Giorgio e la Principessa. Opera di Antonio Pisano e massima espressione del gotico internazionale veronese, è visibile nella Cappella Pellegrini.
Il grandioso anfiteatro è il monumento che più di ogni altro ricorda le origini romane della città ed anche il simbolo di Verona in tutto il mondo. Ogni estate, da oltre un secolo, le sue imponenti gradinate in pietra accolgono i seicentomila spettatori della più grande stagione lirica all'aperto del mondo. L’Arena di Verona è un grandioso anfiteatro, il terzo per grandezza fra quelli a noi giunti ed il meglio conservato, nonostante nel 1183 un forte terremoto abbia distrutto il triplice ordine di arcate sovrapposte che lo circondavano interamente. Oggi di quel paramento rimane solo uno scorcio, un’ala formata da quattro campate che permette di immaginare l'imponenza dell'aspetto originale; Perfettamente integro si presenta invece l'ordine interno. Fu eretta nel primo secolo dopo cristo con il marmo estratto da cave della provincia. L'ovale interno ha un asse maggiore di circa settantaquattro metri e un asse minore di quarantacinque metri. La grande cavea è formata da quarantacinque gradini che hanno una altezza media di altrettanti centimetri. Durante gli anni dell'impero accolse numerosi combattimenti di gladiatori e nel corso dei secoli ospitò spettacoli di ogni genere: tornei, giostre, duelli, balletti, circhi e rappresentazioni di prosa. Da oltre un secolo ospita una grandiosa stagione lirica; la prima opera ad essere rappresentata il 10 agosto 1913 fu Aida, la più spettacolare tra le opere verdiane. Accorsero a Verona migliaia di spettatori da ogni parte d'Italia e del mondo. Era nata la più grande stagione lirica all'aperto del mondo e da allora l'affluenza del pubblico ha sempre premiato i suoi inventori: ogni estate l'anfiteatro ospita 600 mila spettatori ripartiti su una cinquantina di serate, con cinque o sei produzioni che si alternano, a cui hanno partecipato tutti i più grandi interpreti lirici del mondo.